In che modo la figura dello psicologo scolastico può essere utile, soprattutto in questo periodo?
Ritengo che il lavoro dello psicologo scolastico sia veramente prezioso a scuola. Ma non solo per quello che riguarda lo sportello, che ormai è considerato qualche cosa di positivo da tutti, ma anche per le attività che può fare nelle classi.
Perchè sono così importanti questi progetti da fare nelle classi?
Perchè creano quella familiarità coi ragazzi che permetterà poi, a loro di accedere con più tranquillità allo sportello, dove dovranno affrontare dei problemi personali.
Quindi queste attività sono cose utili non solo per la classe, ma anche per creare questo rapporto di fiducia essenziale.
Quali sono le attività che si possono fare?
La prima è senz’altro quella che noi chiamiamo “il tempo del cerchio”. Lo psicologo, insieme anche all’insegnante, guida un momento in cui i ragazzi sono tutti seduti in cerchio, in cui tutti possono parlare, se se la sentono, liberamente, di un tema che abbiamo condiviso. Il tempo del cerchio è un momento intimo molto significativo e i ragazzi lo apprezzano, in quanto è un momento in cui siamo tutti alla pari, e quindi si fa un vero passaggio di microfono.
I temi che si trattano possono essere tanti, dall’amicizia tradita, al bullismo, ma anche a dolori, gioie, quello che ho imparato, quello che mi piace, ed è un’attività che si può fare sia con i più piccoli che con i ragazzi più grandi. Io l’ho fatto anche con i ragazzi delle medie parlando ad esempio delle loro paure, è stato un momento molto importante e molto intimo. Questa è la prima attività, che andrebbe fatta, tra l’altro, con una certa regolarità, quindi non è che si finisce di farla quando abbiamo trattato un argomento che ci sta a cuore, è una cosa che dovrebbe essere fatta regolarmente, magari ogni 15 giorni, con i piccoli anche più di frequente.
Poi ci sono i progetti annuali.
Sì, i progetti veri e propri accompagnano la classe durante tutto l’anno. Per esempio, un progetto può essere il riconoscimento delle emozioni, in sé e negli altri, quindi parlare con i ragazzi di cosa sono queste emozioni, come le riconosciamo, come ci sentiamo quando siamo presi dalla rabbia, dalla paura, o anche dalla felicità.
Un altro argomento che è molto interessante è quello sulla mediazione dei conflitti, cioè come si può creare con i ragazzi dei veri e propri mediatori che mediano i conflitti tra i pari, tra di loro. Un altro tema può essere quello relativo alle regole. Come sono nate le regole? Perché sono importanti? E come possiamo affrontare e far capire ai ragazzi quanto questo sia un percorso utile per loro. Addirittura abbiamo usato una metafora interessante che è il paese dei tondi e dei quadrati, cioè in un posto si fanno le cose in un modo, in un altro posto in una altro modo, ma poi dobbiamo trovare un modo per condividere le nostre scelte.
Poi abbiamo anche altri percorsi, per esempio quello sulla responsabilità individuale, su le scelte, su cosa considerare per decidere se una scelta è giusta o sbagliata, come facciamo a parlare delle nostre scelte e come possiamo essere responsabili di quello che noi scegliamo.
Questi percorsi sono percorsi che io ho fatto numerose volte con i ragazzi delle classi sia della scuola primaria che, in parte, anche della scuola secondaria, quella che noi chiamiamo “le medie”. E addirittura ho sentito l’esigenza poi di raccogliere tutto il materiale che ho usato in un libro, che si chiama “Insieme si impara a stare insieme”, perchè penso che veramente queste attività siano utili e importanti, non solo per noi, ma soprattutto per i ragazzi che ci sono affidati. |