Con grande piacere auguriamo ai nostri lettori una Serena Pasqua e presentiamo la newsletter di Aprile.
Questo mese abbiamo intervistato Valeria Vezzosi, Avvocato del Foro di Firenze, con studio a Empoli, Mediatore Familiare e Coordinatore Genitoriale.
A seguire, l’articolo di Roberta Cambi sull’importanza della Mediazione Familiare e Coordinazione Genitoriale, a salvaguardia e tutela del minore nel processo civile dopo la riforma Cartabia.
Infine, segnaliamo la partenza di tre corsi molto interessanti: Mediatore Familiare, Coordinatore Genitoriale e Mediatore Scolastico.
Auguri di cuore dal Centro Co.Me.Te.!
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Intervista a Valeria Vezzosi
Presidente di AIAF Toscana (Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia ed i Minori), Componente della Giunta Esecutiva Nazionale AIAF
e membro della redazione della rivista AIAF edita da Giappichelli
LA MEDIAZIONE FAMILIARE E LA COORDINAZIONE GENITORIALE NELLA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE PROMOSSO DALLA LEGGE DELEGA N. 206/2021
Per quale motivo la riforma del processo di famiglia – nota anche come Riforma Cartabia – si è interessata alla Mediazione Familiare ed alla Coordinazione Genitoriale?
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LA MEDIAZIONE FAMILIARE E LA COORDINAZIONE GENITORIALE: SALVAGUARDIA E TUTELA DEL MINORE NELLA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE
di Roberta Cambi
Yahoo Mail – [Test] CometeNews – Aprile 2022 – Newsletter del Centro Co.Me.Te di Empoli
Le immagini rievocano con forza vissuti, emozioni e ricordi. La loro scelta non è mai casuale.
L’opera di Picasso “Acrobata e giovane equilibrista” (1905), rievoca l’idea della ricerca di equilibrio non soltanto nello spazio ma anche – ad esempio – in situazioni di separazione e conflitto familiare. In situazioni del genere, la famiglia cerca un nuovo equilibrio nel quotidiano, in riferimento alla sua struttura ed alle funzioni genitoriali da mantenersi congiuntamente. vista e vissuta nella pratica formativa e professionale. Si tratta di affrontare una nuova fase del ciclo vitale della famiglia, di fronte ad un evento para-normativo quale l’evento separativo. Osservando il quadro di Picasso, l’adulto sembra rappresentare appunto il mondo adulto davanti alla separazione, mentre la giovane acrobata sulla palla sembra rappresentale la ricerca dell’equilibrio che ogni figlio cerca nella relazione con ciascun genitore.
Affrontando la stessa tematica nell’ambito psico-giuridico, nell’ordine della tutela dei minori e dei loro diritti possiamo fare riferimento a due diverse attività professionali che hanno quale obiettivo il supportare la famiglia nella fase separativa: si tratta rispettivamente del mediatore familiare e del coordinatore genitoriale. Entrambi i professionisti operano in interventi non clinici, con la finalità di supportare la coppia coniugale a diminuire la conflittualità e raggiungere un accordo, nel caso della mediazione familiare, a migliorare la propria comunicazione ed a mettere in atto un adeguato piano genitoriale, in merito alla coordinazione genitoriale.
Entrando nel merito, il mediatore familiare si pone come un terzo neutrale, un alter, che nelle situazioni conflittuali, quale parte terza, assume il ruolo di facilitatore della comunicazione e supporta le parti al confronto ed al dialogo in funzione del raggiungimento degli accordi. Caratteristica della mediazione familiare è quella di essere svincolata dall’Autorità Giudiziaria, di essere una forma volontaria di intervento volto alla risoluzione del conflitto e di essere condivisa da entrambi i genitori. Obiettivo del mediatore è aiutare la coppia a riattribuire un senso alla propria storia, ai loro vissuti ed alla vicenda separativa offrendo un nuovo criterio di lettura dei significati, favorendo così il raggiungimento degli accordi.
Il mediatore familiare incontra i minori affinché essi possano avere voce in un contesto neutrale e contenitivo, nel quale esprimere i propri timori ed i propri bisogni.
Vi sono dei contesti nei quali la mediazione familiare non è auspicabile. Si tratta di contesti ad alta e perdurante conflittualità, pervasi da violenza verbale e fisica verso i figli e verso il coniuge, in presenza di processi penali pendenti e in presenza di malattie psichiatriche. Altro strumento di supporto alla coppia genitoriale è la Coordinazione Genitoriale, che si inserisce fra le tecniche alternative alla risoluzione delle controversie (ADR, Alternative Dispute Resolution). La coordinazione genitoriale si differenzia dalla mediazione familiare poiché interviene quando gli accordi sono stati già raggiunti oppure la coppia genitoriale è già in possesso di dispositivi dell’Autorità Giudiziaria. La coordinazione genitoriale supporta la coppia genitoriale ad alta e perdurante conflittualità a migliorare le proprie modalità comunicative ed a rispettare i dispositivi dell’Autorità Giudiziaria procedendo alla stesura di un piano genitoriale adeguato, nell’esclusivo interesse dei figli.
La Coordinazione Genitoriale è un intervento concentrato sul minore. Il Coordinatore genitoriale si rivolge ad entrambi i genitori e lavora con loro ed in rete con i professionisti coinvolti nel sistema giudiziale e sociosanitario che ruota attorno alla famiglia.
Sia la Coordinazione Genitoriale che la Mediazione Familiare pongono particolare attenzione all’ascolto dei bisogni del minore nel rispetto del suo diritto a mantenere continuità con ambo le stirpi parentali.
L’obiettivo di entrambe le procedure è di tutelare i minori e di proteggerli dal veicolare messaggi più complessi tra i genitori che tra loro non comunicano.
Volgendo lo sguardo all’ambito normativo, la riforma del processo di famiglia dedica ampio spazio alle ADR. La Legge 206/2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel dicembre 2021 e conosciuta anche come Riforma Cartabia, lascia ampio spazio alle ADR, l’obiettivo della legge è infatti quello di ridurre i tempi della giustizia ed in tale prospettiva le ADR sono un valido strumento di supporto. La legge 206/2021 fa esplicita menzione della mediazione familiare ma non della Coordinazione Genitoriale. Sono menzionate anche altre tecniche di risoluzione delle controversie alternative al procedimento giudiziale ordinario, quali l’arbitrato, la mediazione civile, il negoziato.
La Legge 206/2021, individua la possibilità per la coppia genitoriale di rivolgersi ad un mediatore familiare iscritto negli elenchi dei mediatori familiari che saranno attivati presso ciascun Tribunale. La riforma decreta inoltre che i mediatori familiari – formatisi ai sensi della legge 4/2013 – abbiano specifiche competenze nella disciplina giuridica della famiglia, in tema di minori e di violenza domestica, ed abbiano l’obbligo di interrompere la mediazione familiare nel caso in cui emergano forme di violenza.
La Coordinazione Genitoriale non è espressamente nominata nella legge 206/2021, ma è comunque ammessa quale intervento in ambito di separazione e divorzio, volta al miglioramento della comunicazione tra i genitori, alla stesura ed al rispetto di un piano genitoriale, strutturato nell’esclusivo interesse della prole. E’ il Giudice che, al fine di tutelare i minori e in funzione del miglioramento delle relazioni familiari, in accordo con le parti, la nomina di un professionista esterno o anche facente parte dell’elenco dei consulenti del Tribunale, un professionista con specifiche competenze, che possa supportare il Giudice per interventi sul nucleo familiare, con obiettivo specifico di superamento del conflitto interno a quel nucleo familiare.
BIBLIOGRAFIA
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Leporatti C., Ambarabaccicciccoccò. I bambini nelle sedute di mediazione familiare. //centrocomete.org, 2015
Mazzei D. e Neri V., La mediazione familiare, il modello simbolico trigenerazionale. Raffaello Cortina Editore, 2017.
Scabini E. e Cigoli V. Il famigliare. Legami, simboli e transizioni. Cortina Raffaello, 2000.